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Fibre Luminose.

La sostanza di cui è composta la consapevolezza.

Cosa sono io?

Questa è una delle domande più potenti che ci sono, per la moltitudine di implicazioni che a cascata possono influenzare la direzione che diamo ai nostri passi. Ci sono differenti modi di approcciare questa domanda, uno è per mezzo dell’intelletto, della ragione e del pensiero, un altro è per mezzo dell’esperienza diretta.

Per fare esperienza di chi sei veramente di cosa hai bisogno? Di consapevolezza.

La consapevolezza è una sostanza, che se ne hai poca, percepisci e capti poco, se ne hai tanta percepisci e capti tanto, cosa si deduce da questo? Che per captare cosa sei veramente, hai bisogno di un maggiore quantitativo di consapevolezza.

Esiste una verità fattuale, sperimentabile. Noi siamo una colonia, di cose che stanno ad interagire insieme per un po, creando la sensazione dell’individualità.

Cosa è l’individualità?

L’individualità è l’indivisibilità dei singoli pezzi di noi, che fin tanto che non si dividono, stanno insieme, creando l’illusione di un’essere che sente di esistere come essere separato dal tutto.

L’individualità è una bella cosa, permette di fare esperienza di cose come l’amore, la bellezza, la giustizia, la saggezza, della sofferenza, il problema è che non dura in eterno.

La consapevolezza, la capacità di essere consapevoli di qualcosa è una funzione esercitata da un triliardo di piccoli fili luminescenti spesso invisibili ai più, che risultano incapsulati dentro ad un ricettacolo da qualche non possono disperdersi, queste fibre sono fibre di energia vitale e consapevolezza, le riceviamo al momento del concepimento, questo è quello che siamo, una moltitudine di singoli fili che si trovano a vivere insieme per un po.

Questi fili sono responsabili per le attività della consapevolezza cosciente e anche di quella incosciente, comunemente chiamata inconscio.

Al momento della morte, la forza che tiene insieme questi fili si rompe, si crepa e questi fili iniziano a disperdersi portati via da correnti dell’infinito, che li conducono in diversi punti della dimensione spirituale e il principio di continuità della tua esperienza, l’accesso stesso alla possibilità di fare esperienza di te, cessa. Sei fuori, non esisti più.

In un altro punto del tempo una certa porzione di questi fili viene recuperata da qualcosa che si trova in viaggio diretto verso l’utero di una nuova mamma, ed una porzione di questi fili si ritroverà ad essere all’interno di un nuovo ricettacolo, insieme a fili che hanno vibrato dentro altre persone che non eri tu. Questa è la reincarnazione. La persona nascente potrebbe fare esperienza di un ricordo della tua vita passata, credere e sostenere di essere stato te in una vita passata ed in un certo senso avrebbe ragione, ma non è stato solo te, è stato te e tante altre persone. Qui sta la differenza.

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