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Il gradiente di sensibilità percettiva.

La differenza fra il guardare e il vedere.

Iniziamo con il descrivere un problema: gli esseri umani percepiscono molto poco. Usano tutte le loro energie per elaborare pensieri, sentire emozioni e sentimenti, prendere decisioni e fare cose, ma passano pochissimo tempo a percepire.

Cosa significa percepire? Percepire è sinonimo di notare, accorgersi, sentire, avvertire, scoprire qualcosa che c’è. Un uomo passeggia in un parco e, se sposta la sua attenzione dall’interno all’esterno, inizierà a percepire alberi, panchine, uccelli. Se intensifica questa attività, scoprirà che non ci sono solo alberi, ma, ad esempio, che la sensazione che prova guardando un albero è diversa da quella prodotta dal guardare un altro tipo di albero. Questo gradiente di profondità della percezione è un tipo di esperienza preclusa alla maggior parte delle persone, in primis perché non ha rilevanza razionale — non è qualcosa che la mente considera utile per risolvere i problemi del quotidiano —, in secondo luogo, perché non viene allenata.

L’essere umano ha capacità latenti relative alla percezione che sono estremamente utili da sviluppare. Una di queste è la facoltà di accedere a informazioni complete su qualcosa semplicemente guardandolo. Ad esempio, guardando una persona, si iniziano a elaborare rapidamente i dettagli esteriori, se ne analizza l’atteggiamento e il comportamento, e si ha così accesso a una serie di informazioni. L’essere umano potrebbe arrivare a percepire tutte le informazioni che non sono facili da cogliere per chi non è allenato: ad esempio, cosa ha fatto quella persona nelle tre ore precedenti, se è un assassino, un ladro, un bugiardo. È possibile sapere tutto ciò che si vuole su chiunque e qualunque cosa attraverso la capacità di percepire. La privacy è solo un costrutto morale, avvalorato da chi vuole proteggere dei segreti; nell’universo, ogni informazione è disponibile a chi la sa percepire.

Facciamo un altro esempio: una persona con poca profondità e sensibilità percettiva prende in mano un minerale e non sente nulla. Un’altra persona, invece, sensibile e preparata, al contatto con il minerale avverte un forte cambiamento nel suo modo di sentire e di stare; si accorge che, stando a contatto con quel minerale, i suoi pensieri e le sue emozioni cambiano. Ne deriva che una persona con tale sensibilità può servirsi di pietre e cristalli per aiutarsi in molti ambiti della vita.

Ancora un esempio: una persona che passa poco tempo a percepire, di notte fa sogni in cui vive le scene con la stessa mancanza di consapevolezza. Crede a tutto ciò che vede, non si interroga, non è curiosa, non si fa domande. Un’altra persona, con spiccate doti percettive, nei suoi sogni ha lampi di lucidità che le fanno capire di stare sognando e, con l’allenamento, riesce a trasformare i sogni in campi di esperienza dove tutto l’immaginabile può accadere.

Un ultimo esempio: una persona con un problema passa intere giornate a consumarsi dietro a un incessante dialogo interiore negativo. Un’altra, invece, si interroga sul problema e poi va a farsi una passeggiata senza meta, ma con il chiaro intento di trovare la soluzione. Spinta da correnti che la attraggono, in uno stato di completo silenzio interiore e con l’attenzione rivolta a percepire ciò che accade attorno, passa vicino a un gruppo di persone che, proprio in quel momento, pronunciano una frase che, in modo sincronico, le offre la chiave per risolvere il suo problema.

Una persona guarda il tramonto per tre minuti, non sente niente di particolare: “bello, ma è un tramonto già visto”, non si stupisce. Poi si gira e se ne va. Un’altra contempla il sole, percepisce i suoi raggi socchiudendo gli occhi, sente che, mantenendo l’attenzione su quei raggi e cercando di “sentirli” con il tatto, riesce a toccarlo — o almeno a percepire di starlo facendo — e così avverte tutta una gamma di emozioni e sentimenti sconosciuti, che non hanno ancora un nome. Quando il sole è tramontato, questa persona è ancora lì, seduta, con l’attenzione rivolta a percepire cosa cambia al crepuscolo, e si accorge che tutto è diverso. Avverte uno strano potere salire dalla terra, può quasi vederlo, uno strano sfrigolio. Si rende conto che può usare quella sensazione per intensificarsi e accedere a uno stato di coscienza non ordinario, in cui diventano possibili cose inimmaginabili.

Il mondo è diviso in due: ciò che si trova dentro il “primo cerchio” e ciò che sta fuori, lo sconosciuto, l’ignoto. La percezione è il mezzo con cui possiamo esplorare l’ignoto in grande profondità. Alcuni di noi traggono grande significato da questa esplorazione, ma la maggior parte no.

Chi desidera ampliare le proprie facoltà percettive, in questa sezione del sito troverà spunti, esercizi e pratiche che, se coltivate, conducono fuori dal cerchio, dove l’avventura ha inizio.

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